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Come trattare le frattura del piatto tibiale

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Come trattare le frattura del piatto tibiale

Cause

Una frattura del piatto tibiale è il risultato di un evento traumatico, soprattutto per i giovani come risultato di una trauma ad alta energia, ad esempio una caduta da altezze considerevoli, traumi legati allo sport o incidenti automobilistici.
Gli anziani che hanno un osso più debole spesso si procurano questo tipo di frattura anche in seguito a piccoli traumi come una semplice caduta dalla posizione eretta o da un marciapiede.
In caso di trauma e di rottura della tibia prossimale ovvero della parte superiore dell'osso della gamba si parla di frattura del piatto tibiale ovvero dove l’osso si allarga per formare l'articolazione del ginocchio.
In caso di frattura non solo si frantuma parte dell’osso ma possono danneggiarsi i tessuti molli (pelle, muscoli, nervi, vasi sanguigni e legamenti).

Sintomi

In genere il dolore è molto forte, il ginocchio può sembrare "fuori posto", è gonfio ed il paziente ha difficoltà nella flessione.
Piede pallido e freddo: un aspetto pallido o freddo del piede può suggerire che l'apporto di sangue in qualche modo è compromesso. Intorpidimento, o "formicolio", intorno al piede possono essere la spia per eventuali lesioni nervose o eccessivo gonfiore dentro la gamba.

Diagnosi

Il modo più comune per valutare una frattura è con le radiografie, che forniscono immagini chiare dell'osso però una TAC è in grado di fornire all'ortopedico preziose informazioni circa la gravità della frattura e lo aiuta a decidere se e come risolvere. Infine solo con una Risonanza Magnetica avremo immagini chiare dei tessuti molli, come tendini e legamenti.

Terapia

Una frattura della tibia prossimale può essere trattata chirurgicamente ma anche senza chirurgia. Ci sono benefici e rischi associati a entrambe le forme di trattamento, la decisione viene presa con il paziente e la famiglia, dal Medico curante e dall'Ortopedico. Il trattamento migliore viene deciso in base al tipo di frattura ed alle condizioni generali del paziente.
ll medico deciderà quando è meglio iniziare a muovere il ginocchio al fine di prevenire la rigidità. Questo dipende da come i tessuti molli (pelle e muscoli) stanno guarendo e quanto la frattura dopo la fissazione è stabile. In genere una volta stabilizzata la frattura è consentito iniziare da subito la fisioterapia con le mobilizzazioni passive, obiettivo principale della chirurgia.
Il fisioterapista professionista muoverà il ginocchio per voi, oppure con il supporto di una macchina per il movimento passivo continuo (kinetec) che lo piegherà e lo estenderà automaticamente.
Quando ormai il processo di guarigione dell'osso è in fase avanzata e il medico ha concesso il carico sull'arto malato, presso lo studio di fisioterapia verrete seguiti per la riabilitazione. In questa fare è normale sentire la gamba debole, instabile e rigida ma il nostro staff studierà il piano terapeutico più adatto alle vostre esigenze per aiutare il vostro ginocchio a riguadagnare più funzione possibile.